Ivan: Parlare di successo e denaro attrae molti fans ma anche molte critiche e persone arrabbiate. Attrai i famosi leoni da tastiera. Col tempo impari a non darci troppo peso ma sono situazioni che all’inizio ti colpiscono.
Come gestisci questa situazione?
Joe: Beh… sì, preparati Ivan.
Più sarai conosciuto più riceverai attacchi e critiche. Non importa che tu faccia del bene, ti criticheranno comunque.
Ogni volta che ti metti in cammino per un nuovo obiettivo aspettati le critiche.
Ne ho ricevute tante negli anni.
All’inizio, forse come capita a te e molti altri autori, non capivo perché le persone fossero così negative e volessero far del male deliberatamente, senza un motivo reale.
Poi ho scoperto qualcosa, ne ho parlato anche nel mio libro The Miracle.
C’è un’autrice che amo molto e si occupa di scienza. Si chiama Loretta Graziano Breuning. Ha scritto un libro sul cinismo che si intitola Beyond Cynical (“Oltre il cinismo”), dove ha spiegato che le critiche sprigionano una reazione chimica che arriva al cervello. È una botta di serotonina che va al cervello. Potremmo dire che
quando criticano qualcuno si sentono bene perché quell’azione li fa sentire superiori.
Il libro di Loretta mi ha aiutato a capire molte cose. Lascia che ti legga una citazione.
«Il cinismo fa sentire bene perché stimola la chimica del cervello che ci rende felici. Scatena la dopamina facendo sembrare le cose prevedibili. Scatena la serotonina perché ti fa sentire superiore a tutti quegli “stupidi” che ci sono in giro. Stimola l’ossitocina cementando alleanze sociali. Il cinismo inoltre rilascia il cortisolo quando combatti nella tua mente. La negatività è qualcosa di naturale ma puoi andare oltre, se lo vuoi».
Dopo aver letto il suo libro me la sono presa molto meno, ora capivo il perché del cinismo.
È come una dipendenza dalla droga che si sviluppa nel cervello. Quelli che oggi vengono chiamati haters, non lo fanno tanto per criticare quanto per aiutare se stessi. Criticare, attaccare, li fa stare bene. Hanno una scossa chimica nel cervello, si accorgono che gli piace e ne desiderano ancora.
Quando qualcuno distrugge te e le tue idee in quel momento si sente più intelligente di te.
I critici amano questa sensazione.
Ivan: Così si spiegano certi atteggiamenti. Credi però che le critiche a volte possano essere positive e aiutare?
Joe: Non parliamo in questo caso dei critici professionisti, cioè chi recensisce opere o spettacoli per lavoro.
Qui si tratta di parlare di risveglio e cambiare la propria consapevolezza. Superare la propria negatività porta al risveglio e aiuta a raggiungere i propri obiettivi.
Ho sentito dire che Elon Musk il visionario a capo della Tesla e SpaceX cerca spesso chi possa fare delle critiche. Considera le critiche valide molto preziose.
Ma qui stiamo parlando di quelle persone che criticano tutti senza che nessuno gliel’abbia chiesto.
Queste persone ti attaccano ancor prima di aver letto il tuo libro o averti sentito parlare. Soprattutto se hai successo.
Queste critiche non sono certo positive.
Mark Twain disse, cito: «Se non hai la volontà di cambiarlo, non hai il diritto di criticarlo».
Ivan: Questo mi ricorda quello a cui penso spesso quando leggo queste critiche, nessuno che propone mai una via per fare le cose meglio, per aiutare, per crescere. Tutto quello che fanno è distruggere. Trovare il cavillo, il punto da criticare.
Come ti comporti con queste persone e con gli attacchi che ricevi?
Joe: La mia regola d’oro è: quando inizi un nuovo progetto non condividere con nessuno il tuo sogno eccetto quelle persone che possono aiutarti a raggiungerlo.
Ti faccio un esempio: ho un nipote di dieci anni che vuole creare una fabbrica di automobili. Hai capito bene Ivan, non come noi che volevamo fare il mago o il cuoco, lui vuole una società che costruisce automobili!
Ha già tutte le sue idee sui modelli e sui nomi. Il suo entusiasmo è contagioso. Mi stupisce la sua capacità di sognare in grande. Non ha paura di nulla.
Una volta lo portai a una festa dove iniziò a parlare dei modelli delle sue macchine.
Alcuni parenti iniziarono subito a distruggere le sue idee dicendo che non erano originali, che avevano visto macchine migliori, ecc…
Ovviamente tutte queste obiezioni non fecero piacere a mio nipote. Non c’era niente di costruttivo.
Certo le sue idee non erano tutte originali, ma magari un giorno con la fantasia e la voglia di creare potrebbe avere dei risultati. Lui deve avere una possibilità, come tutti, di creare la sua macchina. E poi, francamente, ha il diritto di sognare e quindi lasciamolo sognare!
Quando lo interrogai più tardi mi accorsi che le critiche non lo avevano scalfito, aveva ancora il suo entusiasmo.
Mi disse: «zio Joe tu avrai la prima macchina che costruirò. Ti costerà solo mille dollari».
Beata innocenza!
Io sono sempre alla ricerca di persone che mi possano supportare e cerco di evitare la negatività, anche oggi dopo tanti anni mantengo i miei sogni per me. Voglio proteggere i miei sogni, cerca di fare lo stesso.
In particolare, se vuoi creare una nuova società cerca di circondarti di persone che hanno raggiunto il successo e avviato brillanti imprese. Condannare, lamentarsi, criticare, spegnere l’entusiasmo delle persone non serve a nulla, meglio rimanere in silenzio.
Se non hai nulla da offrire di buono, meglio non offrire niente. Questi leoni da tastiera io li chiamo i killer dei sogni.
La mia personale politica invece è quella di incoraggiare. Non posso sapere cosa accadrà in futuro ma se incontro una persona con un sogno la spingerò sempre a perseguirlo.
Mark Twain disse anche questo:
«Stai lontano dalle persone che cercano di sminuire le tue ambizioni. Le persone piccoline lo fanno, ma le persone davvero grandi ti fanno capire che anche tu può diventare grande».
(dal libro 10 grammi di felicità di Ivan Nossa e Joe Vitale, Unoeditori)